mercoledì 5 gennaio 2011

Licenziato il prof che in classe aveva ucciso un coniglio a martellate

Licenziato il prof che in classe aveva ucciso un coniglio a martellate


Nell'autunno del 2009 il prof. Rando dell'Itis Molinari di Milano aveva ucciso a martellate un coniglio nel corso di una lezione di anatomia. L'episodio era stato denunciato dal garante degli animali del comune di Milano alle autorità scolastiche e al ministero dell'istruzione. Il Prof licenziato: "Per difendere un animale si massacra un uomo".


Non è più consentito usare animali per le lezioni di anatomia, ciononostante il professor Rando dell'Itis Molinari di Milano aveva fatto una colletta per acquistare quattro conigli da vivisezionare. Uno dei quattro, però, quando è arrivato in classe era ancora vivo e così per ucciderlo è stato rincorso e preso a martellate dal professore in questione.

La vicenda non è rimasta chiusa all'interno delle mura dell'istituto ed è anzi giunta al garante degli animali del Comune di Milano che ha subito denunciato l'episodio alle autorità scolastiche. Da più parti sono arrivati commenti indignati e chi ha auspicato il licenziamento dell'insegnante ha ottenuto soddisfazione proprio in questi giorni: il provveditore Giuliana Pupazzoni ha notificato al preside dell'itis Molinari il licenziamento in tronco e questo lo ha trasmesso al Prof. Carlo Rando che ovviamente non l'ha presa bene: "Se per difendere un coniglio si massacra una persona, discutiamone. Saranno contenti gli animalisti che hanno fatto licenziare un professore dopo trent'anni di onesto lavoro. (...) farò ricorso al magistrato del lavoro, perché le azioni legali dell'ufficio scolastico provinciale arrivano fuori tempo e fuori regola" ha dichiarato il professore al Corriere della Sera.

Il professore, inoltre, insiste sul fatto che la lezione di anatomia era autorizzata e che non ha infranto alcun divieto: "La legge dice che, se necessario, questa pratica è consentita. E lo era, visto che si trattava di una lezione di biologia umana. In più la dissezione di animale morto - e ribadisco morto - era autorizzata dal consiglio di istituto".

http://www.studenti.it/superiori/scuola/li...-martellate.php

mercoledì 17 novembre 2010

Una strana targa



Come già riportato (cfr. Servizio Informazione Religiosa), la stazione Centrale di Milano è stata intitolata a santa Francesca Saverio Cabrini. La targa commemorativa ricorda che “da questi binari tante volte si avventurò per le strade del mondo”. La santa è morta nel 1917, la stazione Centrale è stata inaugurata nel 1931 (prima ce n’era un’altra, con lo stesso nome ma non nello stesso luogo).

Fonte UAAR ultimissime

lunedì 19 luglio 2010

Avatar Two

martedì 29 giugno 2010

mercoledì 16 giugno 2010

Come fa ad essere ancora vivo???

Tutti i segreti del Dna di Ozzy Osbourne

Dopo decadi di alcol e droghe è sempre vivo e cosciente. Come ha fatto? Risultati tra tre mesi

MILANO – Ha 61 anni e nonostante la vita sregolata è ancora in piedi e tutto sommato in buona salute. È Ozzy Osbourne, icona di genio e sregolatezza e trash nella musica americana, ex cantante dei Black Sabbath, protagonista di una lunga serie di real tv in cui ha messo a nudo la vita sua e della sua famiglia, che più volte ha ammesso di aver fatto uso di alcol e droghe per oltre 40 anni, ovvero per due terzi della sua esistenza. Per carpire il segreto della sua forma fisica alcuni ricercatori hanno deciso di mappare completamente il suo DNA e comprendere così in che modo per esempio il suo corpo ha assorbito, negli anni, le droghe consumate. Non che Ozzy sia il solo re del rock ancora vivo ad aver fatto della dipendenza la sua bandiera: accanto a lui anche altre star più o meno sue coetanee come Iggy Pop e Keith Richards mostrano fisici ancora in salute, nonostante gli stravizi passati.

MAPPE PERSONALI – La mappatura del DNA, la cui scoperta compie proprio quest’anno i suoi primi dieci anni, è lavoro lungo e costoso. Dal prelievo di sangue iniziale passeranno infatti tre mesi prima di conoscere i segreti del fisico di Ozzy Osbourne, e il costo totale dell’analisi compiuta dallasocietà americana Knome sarà di 27mila sterline (oltre 32mila euro), motivo per cui sono poche persone al mondo a potersi permettere un’analisi così approfondita della propria persona, che aiuta a comprendere la predisposizione alle malattie genetiche, ma anche semplicemente il rischio di essere portatori sani di patologie comuni. Vi sono diverse società che propongono una sorta di scheda-identikit del Dna anche con alcune centinaia di euro: è il caso per esempio di 23andMe, famosa già 10 anni fa per i suoi legami con i fondatori di Google, che offre il servizio a circa 400 dollari.

domenica 6 giugno 2010

Battuta la Torre di Pisa: il Capital Gate di Abu Dhabi è il più storto del mondo

Il verdetto dei giudici del Guinness World Record è arrivato dopo sei mesi di attesa ed è inesorabile

MILANO - La torre più pendente al mondo? E' ad Abu Dhabi. Da oggi il Capital Gate Building, grattacielo che dallo scorso gennaio svetta nell'emirato arabo, strappa ufficialmente il primato alla Torre di Pisa. Il verdetto dei giudici del Guinness World Record è arrivato dopo sei mesi di attesa ed è inesorabile: il Capital Gate Building è in assoluto la costruzione umana più «storta» della Terra. Secondo quanto rilevato dai commissari, il grattacielo pende quasi cinque volte di più rispetto al campanile di Piazza dei Miracoli. A differenza della Torre di Pisa, il Capital Gate Building è stato costruito volutamente inclinato ed è di proprietà dell' Abu Dhabi National Exhibition Company, che dal suo sito ufficiale annuncia orgogliosamente il primato.


Secondo il
presidente dell' Adnec, il sultano Bin Tahnonn Al Nahyan, il Capital Gate trasmette tutta la capacità degli Emirati di guardare al futuro. Alto 160 metri, si sviluppa su 35 piani ed ha una pendenza verso ovest di circa 18 gradi. Fino al dodicesimo piano la torre si innalza in verticale, per poi piegarsi, con uno sfalsamento progressivo. L'equilibrio del grattacielo è assicurato da uno scheletro interno costituito da 15 mila metri cubi di cemento rinforzato con oltre diecimila tonnellate di acciaio e inclinato in direzione opposta rispetto alla costruzione, a cui in questo modo è garantita la stabilità.

Uno speciale rivestimento esterno a nido d'ape, chiamato diagrid, è in grado di assorbire e canalizzare le sollecitazioni provenienti dagli agenti atmosferici e dai movimenti sismici, nonché di sopportare i carichi gravitazionali. Il palazzo è rivestito con vetro a basse emissioni, che consente di mantenere gli interni freschi e di eliminare il riverbero del sole, salvaguardando la trasparenza. L'onda di acciaio che sembra abbattersi sull'edificio dal diciannovesimo piano in giù, oltre ad essere un elemento di design, riduce del 30% il calore dei raggi solari che raggiungono il complesso, costruito secondo i criteri dell'efficienza energetica. L'interno del Capital Gate Building verrà completato entro la fine di quest'anno, quando ospiterà un albergo a cinque stelle.

Via Corriere.it

mercoledì 2 giugno 2010

Gaffe della British Airways: Bin Laden è un frequent flyer

Si voleva promuovere il nuovo servizio che permette di ricevere la carta d'imbarco direttamente sull'iPhone

MILANO - Osama Bin Laden vola British: clamorosa quanto imbarazzante gaffe per la compagnia aerea britannica. La rivista interna della società Lhr News a Heathrow ha messo in copertina Osama Bin Laden, etichettandolo come un «frequent flyer», ovvero come uno di quei passeggeri che viaggiano spesso in aeroplano, per motivi di lavoro o per divertimento.

VIAGGIATORE ABITUALE - La rivista vuole promuovere il nuovo servizio lanciato dalla British che permette di ricevere la carta d'imbarco direttamente sull'iPhone. Sulla foto di copertina appare un sorridente addetto al check-in e un felice passeggero con in mano il suo iPhone. Il dettaglio sul dispositivo svela però che il pass d'imbarco bianco porta il nome di Bin Laden/Osama. E c'è scritto: «frequent flyer». Una svista? Un sabotaggio interno fatto di proposito da qualche dipendente frustrato? Non è ancora chiaro.

PRIMA CLASSE - Ma la gaffe non finisce qui: come si nota sul biglietto gli è stato assegnato il posto 7C, in prima classe. E la tratta è per Washington. Un portavoce della compagnia ha voluto minimizzare e smentire che dietro ci possa essere un intento criminoso. «Stiamo cercando di capire come questo sia potuto accadere», si è limitata a comunicare la British.

Via Corriere.it

sabato 29 maggio 2010

iPad mania, a Milano inizia il culto

Ok, è stato come ce lo aspettavamo, ma ci ha fatto un certo effetto. 150 persone non sono poi così tante, ma se le metti in coda alle 7.30 del mattino in un centro commerciale deserto le noti eccome. In fondo andavano a comprarsi un oggetto elettronico. Non un evento megagalattico, nessuno che si strappava i capelli; una cosa composta insomma, ma con una certa sensazione da "allora è vero, questo affare rettangolare potrebbe cambiare un po' di cose".


Alcuni erano arrivati il pomeriggio prima (chissà se è vero... dove hanno dormito?) per stare in pole position. Aspettavano l'iPad, quasi da paragonarli agli interisti che facevano le nottate per i biglietti della finale di Champions League. Del resto anche la Mela è una fede. L'Apple Store di Carugate era aperto da ore, con un surplus di commessi bluvestiti (oltre 20), pronti ad accogliere i fan della Mela e a rifocillarli nell'attesa con acqua e succhi di frutta. Una decina di agenti della security a tenere tutti a bada, soprattutto noi della stampa...


Alle 8 in punto i commessi hanno intonato il conto alla rovescia e i primi clienti sono entrati nel santuario, accolti da una ola. Dopo 10 minuti è uscito il primo, storico, fotografatissimo iPad-possessore: Marco, 34 anni, calato da Bergamo la sera prima. Ha sganciato 499 euro per il modello da 16 Gb: "Seguo Apple da una vita, volevo il tablet", ha commentato. Subito dopo è sbucato Roberto, con 2 modelli da 32Gb (uno 3G) per poi schizzare al lavoro.


E di lì, a due a due per tutta la mattina, i clienti sono sciamati dentro il negozio: un giro, una prova touch al banco, poi fuori la carta di credito e via, si esce con il sacco bianco in spalla con l'iPad dentro. A fare cosa? Scaricare applicazioni, ma nessuno sa dirci ancora quali.


E come nei match di cartello, a poca distanza dal negozio sostavano due bagarini. Donne. Ebbene sì: "Abbiamo acquistato un po' di iPad a New York e cerchiamo di rivenderli, speriamo che finiscano le scorte del negozio". Ma senza successo: i negozi sono ben forniti e se ti fai ore di coda non ci pensi proprio a comprartene uno 'di stramacchio', tanto più che il prezzo proposto dalle due ragazze era uguale a quello del negozio (e non ti puoi scaricare la fattura). Non è stata una mossa geniale, ma ci hanno provato.


Non abbiamo ancora dati di vendita, ma a occhio Apple può sorridere. Comunque la pensiate... il culto è iniziato.

Via Wired.it

lunedì 24 maggio 2010

Scuola, Pdl: stop all'inizio anticipato "Anno scolastico parta dopo il 30 settembre"

ROMA - Una proposta che piacerà alla maggior parte degli studenti: stop all'inizio anticipato dell'anno scolastico perché "provoca la anticipata chiusura della stagione estiva anche rispetto al ciclo meteorologico". E questo "determina per le regioni a vocazione balneare un conseguente accorciamento della stagione turistica, con cadute occupazionali e reddituali". A chiedere di tornare agli Anni '60, almeno per quel che riguarda la data di inizio dell'anno scolastico, è il senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa, che ha presentato in tal senso un disegno di legge a palazzo Madama.

Si tratta di uno dei più brevi provvedimenti che la storia della legislazione repubblicana ricordi. Il ddl, infatti, è composto di un solo articolo, con appena 16 parole: "Per le scuole di ogni ordine e grado l'anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre".

Un "ragionamento" su come modificare le vacanze scolastiche si può anche fare, "ma basta con leggi e decreti che non che non nascano dalla condivisione con la società civile". E' preoccupata di salvare le "povere vacanze delle famiglie italiane", Angela Nava del coordinamento genitori democratici, commentando il ddl presentato dal Pdl al Senato per spostare al 30 settembre l'inizio dell'anno scolastico. "Come associazione - ha detto - non possiamo essere soggetti agli umori di chi presenta provvedimenti che modificano la pianificazione delle povere vacanze degli italiani. Un ragionamento si può fare in modo disteso, con la condivisione, se si vuole rilanciare il turismo". Ma, ha ricordato Nava, quando si modifica il calendario scolastico bisogna tenere presente anche che si è di fronte ad una coperta troppo corta: "il clima non è favorevole e soprattutto l'edilizia scolastica antiquata non consente di andare oltre i primi di giugno con le lezioni".

A parte questi problemi idioti, ma chi se li tiene sti bambini, se i genitori devono andare a lavorare??? Aumentiamo di un mese anche le vacanze di mamma e papà?

giovedì 20 maggio 2010

Ecco l'inizio della «vita artificiale» Costruita la prima cellula


È stata costruita in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un Dna sintetico e in grado di dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula vivente. Il risultato, pubblicato su Science, è stato ottenuto negli Stati Uniti, nell'istituto di Craig Venter. Si tratta di una svolta epocale nella ricerca.

BATTERI SALVA-AMBIENTE - Con questo nuovo passo il traguardo della vita artificiale è ormai più vicino che mai e si comincia a intravedere la realizzazione di uno dei sogni di Venter: costruire batteri salva-ambiente con un Dna programmato per produrre biocarburanti o per pulire acque e terreni contaminati. Dopo avere ottenuto il primo cromosoma artificiale, la sfida è riuscire ad attivarlo, aveva detto Venter appena due anni fa. Adesso ha raggiunto il suo obiettivo e lo ha fatto unendo, come tessere di un puzzle, i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni. Il primo passo, nel 2007, era stato la costruzione di un Dna sintetico; quindi nel 2009 sempre il gruppo di Venter ha eseguito il primo trapianto di genoma da un batterio a un altro. Adesso è ancora lo stesso gruppo, coordinato da Daniel Gibson, ad aver combinato i due risultati e aver assemblato la prima cellula sintetica.

«COMINCIA L'ERA POST-GENOMICA» - «Si tratta di un traguardo fondamentale dell'ingegneria genetica, non solo per possibili risvolti applicativi, ma anche perché segna la tappa iniziale dell'era post-genomica» commenta il genetista Giuseppe Novelli, preside della facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata di Roma. «Di fatto Venter ha creato qualcosa che prima non c'era, un batterio prima inesistente, perché il genoma artificiale che ha costruito con una macchina in laboratorio contiene dei pezzetti di Dna che non esistono nel genoma del batterio presente in natura». Venter ha fatto tutto con una macchina, spiega ancora Novelli. «Prima ha letto la sequenza genomica del batterio in un database genetico, poi con un macchinario ha ricostruito chimicamente il genoma, aggiungendovi però nuove sequenze. Ha fatto pezzetti, ciascuno di 10 mila lettere di codice, poi li ha assemblati insieme fino a creare un genoma di oltre un milione di paia di basi. Poi ha inserito il genoma artificiale in un batterio svuotato del suo Dna e ha costruito una nuova forma di vita che funziona e si riproduce. La cellula così creata, infatti, prima non esisteva, e il suo genoma porta i segni distintivi della sua differenza dal batterio esistente in natura». «In futuro - conclude Novelli - si potranno creare nuove forme di vita capaci di produrre farmaci o di aiutarci contro l'inquinamento, per esempio batteri mangia-petrolio». (Fonte: agenzia Ansa)

Da Corriere.it

lunedì 19 aprile 2010

Corte dei Conti boccia laurea breve

ROMA - La laurea breve, percorso "specialistico" affiancato a quello della laurea tradizionale dalla riforma universitaria, è da bocciare. Lo sostiene la Corte dei Conti in un Referto sul sistema universitario appena pubblicato, motivando un giudizio tanto netto con una spiegazione semplicissima: la laurea breve "non ha prodotto i risultati attesi" né in termini di aumento dei laureati né in termini di miglioramento della qualità dell'offerta formativa.

In più, sostiene la magistratura contabile, la laurea breve ha generato un sistema incrementale di offerta "con un'eccessiva frammentazione e una moltiplicazione spesso non motivata dei corsi di studio". La Corte stima che dopo le riforme del 2004 e del 2007, solo dall'anno accademico 2008-2009, c'è stata un'inversione di tendenza.
Da segnalare poi "il rilevante fenomeno dell'incremento delle sedi decentrate e il peso via via crescente assunto dai professori a contratto esterni ai ruoli universitari".

Il sistema, prosegue la Corte, non ha migliorato la qualità dell'offerta formativa "anche in termini di più efficace spendibilità del titolo nell'ambito dello spazio comune europeo". Per la magistratura contabile, "gli effettivi sbocchi occupazionali che offrono i diversi corsi di laurea dovrebbero guidare l'andamento delle immatricolazioni e l'orientamento degli studenti verso le differenti tipologie di crisi".

da Repubblica.it


venerdì 16 aprile 2010

Usa, l'ordine di Obama agli ospedali "Riconoscere i partner dei gay"

WASHINGTON - Barack Obama ha ordinato agli ospedali americani di riconoscere i diritti delle coppie gay, permettendo al paziente di indicare il proprio partner come la persona che ha il diritto di visita e che dovrà prendere decisioni sulla sua salute. Con un ordine esecutivo il presidente americano ha così stabilito che il dipartimento della Sanità dovrà in questo modo proibire ogni discriminazione dei gay negli ospedali che ricevono sovvenzioni federali dove ora le coppie omosessuali avranno gli stessi diritti di quelle eterosessuali.

Le organizzazioni per i diritti dei gay, che da tempo lavoravano per ottenere questa misura, hanno esultato per l'ordine esecutivo di Obama che metterà fine alla pratica adottata dagli ospedali di impedire a chi non ha una relazione di parentela ufficiale con il malato di andarlo a trovare in caso di gravi patologie o di prendere decisioni in caso di pericolo di vita. "La discriminazione tocca ogni aspetto della vita delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e transgender, anche nei momenti di dolore e malattia, quando noi abbiamo maggiormente bisogno di avere chi ci ama accanto" ha dichiarato Joe Solomense, presidente di Human Rights Campaign.

"Ogni giorno, in tutta l'America, a pazienti viene negata la cura dei loro cari - si legge nell'ordine esecutivo di Obama - ai gay e le lesbiche americane viene spesso vietato di stare accanto a compagni di una vita, vietato di prendere decisioni in caso che il paziente non sia in grado di farlo". Il presidente ha voluto legare la sua decisione ad una "vera storia americana" telefonando a Janice Langbehn, una donna della Florida che non ha potuto stare accanto, insieme ai loro figli, fino alla fine alla compagna Lisa Pond, con cui aveva vissuto 18 anni, morta nel febbraio 2007 per aneurisma cerebrale. "Sono anni che ripeto che tenere la mano a qualcuno che sta morendo non è un diritto dei gay ma un diritto umano, ed ora il presidente mi chiama e mi dice che 'è d'accordo con me, è una cosa soprendente'" ha detto la donna dopo la conversazione con Obama.

Da Repubblica.it

martedì 2 marzo 2010

Cile, l'isola di Robinson Crusoe salvata da una bimba


L'arcipelago Juan Fernandez, teatro delle avventure di Robinson Crusoe, ha una nuova eroina. Si tratta di Martina Maturana, 12 anni, la bimba che ha dato l'allarme dell'onda gigante che si sarebbe abbattuta sull'isola dopo il sisma che ha devastato il Cile.

Nell'isola di Crusoe, l'unica abitata nell'arcipelago al largo delle coste cilene, il terremoto di 8,8 gradi della scala Richter è stato avvertito come un lieve tremore. Ma Martina, figlia di un poliziotto, ha capito che qualcosa di strano stava per accadere: ha chiesto al padre chiarimenti e lui, per rassicurarla, ha telefonato nel continente per avere dati più precisi. Ma quando il nonno, da Valparaiso, ha confermato la tragedia che aveva colpito il Cile, Martina si è affacciata alla finestra a guardare le barche nella baia e, vedendo che sbeccavano, ha capito. A quel punto è corsa nella piazza del paese e ha cominciato a suonare il gong. Pur senza conoscere il codice di emergenza stabilito dalle autorità - due per gli incendi, tre per le frane - ha svegliato gli abitanti dell'isola, che hanno anch'essi cominciato a suonare le campane e a fuggire sulle alture.

Pochi minuti dopo, il maremoto distruggeva la baia: le onde sono entrate per 300 metri sulla terraferma, inondando la scuola, la piazza e il municipio. Il bilancio è di 8 vittime e 200 persone che hanno subito danni, il 35 per cento della popolazione. Senza l'allarme lanciato da Martina, i morti sarebbero stati molti di più.

Da Repubblica

giovedì 25 febbraio 2010

Femore rotto per Rita Levi Montalcini

ROMA - Rita Levi Montalcini, Nobel per la Medicina e senatore a vita è ricoverata in ospedale per una frattura al femore. A quanto si apprende, la frattura è stata la conseguenza di un incidente domestico e la ricercatrice, che ha compiuto 100 anni lo scorso aprile, è stata sottoposta a un intervento chirurgico che è riuscito perfettamente
Rita Levi Montalcini è ricoverata nell'ospedale romano Sant'Andrea. Lo confermano fonti del rettorato dell'università di Roma La Sapienza.

Adesso la professoressa è nella sua stanza e ha superato bene l'operazione, a quanto si apprende da fonti dell'ospedale Sant'Andrea. Nel corso dell'intervento, avvenuto in anestesia periferica, è stata applicata una protesi d'anca. Secondo fonti dell'azienda ospedaliera dell'università La Sapienza, Rita Levi Montalcini già domani potrà alzarsi e fare qualche passo dopo di che dovrà cominciare la fase di riabilitazione. Potrebbe essere dimessa dall'ospedale all'inizio della prossima settimana. Le fonti hanno ribadito che l'intervento è andato bene, ma che per l'età ragguardevole della paziente, sarà necessaria nei prossimi giorni grande attenzione per evitare eventuali complicanze.

Da Repubblica.it

Non vorrei essere nel fisioterapista... Che responsabilità!!!

domenica 21 febbraio 2010

Computer portatili agli studenti, ma la scuola li spiava in casa


Quella nota sul registro suonava strana: uno studente della Lower Marrion High School di Philadelphia veniva richiamato per i suoi "comportamenti inappropriati" non tra i banchi di scuola, ma nella sua cameretta, in casa. E come prova delle sue malefatte veniva fornita una foto dello studente scattata dalla webcam del computer portatile che la stessa scuola aveva fornito un anno fa all'alunno incriminato e a tutti gli altri suoi 1800 compagni di scuola. Era da allora che il distretto scolastico teneva sotto controllo gli allievi anche dentro le proprie case, attraverso un software di sicurezza che attivava in remoto la webcam dei laptop e consentiva di spiare le loro attività casalinghe.


Quello studente e i suoi genitori hanno ora aperto una class action contro la scuola per spionaggio, violazione delle leggi federali e del Quarto emendamento della Costituzione americana - quello che difende i cittadini dalle perquisizioni, gli arresti e le confische senza ragione. Ma, come riporta il
Financial Times, le contestazioni da parte dei genitori e dei loro avvocati potrebbero anche estendersi alla violazione delle norme sulla pornografia infantile, visto che l'occhio indiscreto dell'istituto scolastico avrebbe potuto riprendere gli studenti anche in situazioni intime. La difesa ufficiale della scuola è arrivata attraverso una lettera del sovrintendente Christopher McGinley, che ha spiegato che il sistema di monitoraggio era stato installato solo con le funzioni di "allarme", per localizzare i computer rotti o rubati, o che erano stati dati in prestito ad altre persone, senza l'autorizzazione del distretto scolastico.

La scuola di Philadelphia non è l'unica ad aver cercato di estendere fin dentro le case degli studenti i propri strumenti di controllo. La South Bronx di New York City ha fornito i computer dei suoi alunni di un software che permette di visualizzare a distanza tutto ciò che appare sul desktop dei loro computer. Una funzionalità che consente quindi di ritrasmettere anche il volto degli studenti, quello che fanno e quello che dicono in videochat, quando la webcam del computer viene avviata, e sullo schermo si apre la finestra del video. Due settimane fa nel programma televisivo della Pbs Digital Nation, il vicepreside della scuola, Dan Ackerman, ha mostrato come riusciva a usare quel programma proprio come lo specchio oscurato degli interrogatori, e vedere senza essere visto.

Da Repubblica.it

martedì 16 febbraio 2010

"Il Meridione arretrato perché meno intelligente"

"Il Meridione arretrato perché meno intelligente"
Studiosi e politici contro una ricerca britannica



ROMA
- Dopo anni di lotte, discussioni e studi sulla 'Questione meridionale', ora Richard Lynn, docente emerito di psicologia all'università dell'Ulster a Coleraine, avrebbe trovato una spiegazione, a dir poco discutibile, sull'arretratezza del sud Italia: è meno sviluppato del nord perché i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali. La tesi, che non sfigurerebbe in un pamphlet sulla superiorità della razza, compare nell'ultimo numero della rivista scientifica Intelligence che pubblica la ricerca dal titolo In Italy, north­-south differences in IQ predict differences in income, education, infant mortality, stature, and literacy.

Secondo Lynn, mentre nel nord Italia il quoziente intellettivo è pari a quello di altri Paesi dell'Europa centrale e settentrionale, più si va verso sud, più il coefficiente si abbassa. La causa è "con ogni probabilità" da attribuire "alla mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del Nord Africa". Insomma, la tesi è che al pari della statura, dell'istruzione e del reddito, da nord a sud l'intelligenza media della popolazione scenda fino a toccare il punto più basso in Sicilia. I più intelligenti d'Italia, secondo Lynn, sono concentrati in Friuli.

Il professore non è nuovo a teorie a dir poco discutibili: negli anni '70 sostenne che gli abitanti dell'Estremo oriente fossero più intelligenti dei bianchi e nel 1994 nel libro La curva a campana

Ora, nello studio pubblicato da
teorizzò che nella popolazione di colore una pigmentazione più chiara corrisponde a un quoziente intellettivo più alto, derivato proprio dal mix con i geni caucasici.
Intelligence, afferma che "il grosso della differenza nello sviluppo economico tra nord e sud può essere spiegato con la variabilità del QI" e che, in sintesi, nel sud Italia la qualità del cibo è più scadente, si studia meno, ci si prende meno cura dei figli e che almeno dal 1400 il Meridione non partorisce "figure di spicco" nelle arti e nella politica.

Evidentemente Lynn non si è preso la briga di scorrere l'annuario dell'accademia di Stoccolma. In quel caso si sarebbe accorto del premio Nobel per l'Economia e di quello per la Fisica assegnati ai romani Franco Modigliani ed Enrico Fermi. Per non parlare di quello per la medicina assegnato al catanzarese Renato Dulbecco o di quelli per la letteratura ai siciliani Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo, o alla nuorese Grazia Deledda.

Ma, se non bastassero né il buonsenso né l'evidenza, allora arriva la comunità scientifica a stroncare le conclusioni di Lynn. Di recente lo studio sugli africani è stato demolito da Jelte Wicherts dell'Università di Amsterdam e Jerry Carlson dell'Università di Riverside, con un lavoro per la rivista Intelligence, Personality and Individual Differences, and Learning and Individual Differences. I due esperti hanno riesaminato circa 100 rapporti sul quoziente intellettivo e screditato il lavoro di Lynn, sostenendo che ha usato dati selezionati ignorando sistematicamente africani con QI elevato; inoltre i valori di QI per gli africani e per gli occidentali sono stati ottenuti con studi eseguiti con metodi di misura differenti e quindi tra loro non comparabili. Infine il gruppo di Wicherts ha stimato che il QI medio africano intorno agli anni '50 era del tutto simile a quello degli olandesi e che quello degli occidentali è cresciuto molto nel XX secolo ma che ora anche quello dei nativi dell'Africa sta avendo un trend di crescita simile, che continuerà tanto più quanto maggiori saranno i miglioramenti delle condizioni di vita nel continente.

Lo studio sul sud Italia viene invece duramente contestato, tra gli altri, dal professor Roberto Cubelli, presidente dell'Associazione italiana di psicologia (AIP). Secondo Cubelli, lo studio di Lynn ha "gravi limiti teorici, metodologici e psicometrici (inadeguatezza degli strumenti di misura, arbitrarietà della procedura di analisi, mancata definizione di intelligenza), attualmente in discussione presso la comunità scientifica".

Inoltre il presidente dell'Aip ritiene "deontologicamente sbagliato interpretare i risultati di un'analisi correlazionale di fenomeni complessi, quali quelli relativi al rendimento scolastico nelle diverse aree geografiche, facendo riferimento a modelli teorici che si sono già rivelati falsi e ingiustificati". Secondo Cubelli, infatti, "non si possono ignorare i fattori storici, politici, sociali ed economici e attribuire ogni effetto causale a presunte differenze biologiche e genetiche". Il professore, inoltre, mette in guardia dalla divulgazione di studi che, a causa dei suddetti limiti ed errori, "possono legittimare comportamenti individuali e scelte politiche di impronta razzista e di discriminazione sociale".

Ma non è solo la comunità scientifica a insorgere, anche i politici nostrani non esitano a bollare lo studio di Lynn come "un'autentica cavolata, per non dire di peggio", per usare le parole del deputato del Pdl e napoletano doc Amedeo Laboccetta. "Chi ha redatto lo studio - continua Laboccetta - è un povero ignorante, animato certamente da pregiudizi e da una pesante dose di razzismo. Dovrebbe vergognarsi di simili affermazioni, ma sono pronto a offrire a questo signore un soggiorno gratuito nelle regioni meridionali per rendersi conto di persona di quello che dice".

mercoledì 27 gennaio 2010

ERA MORTO PER INFARTO, SI RISVEGLIA NELLA BARA

ERA MORTO PER INFARTO, SI RISVEGLIA NELLA BARA

Un apicoltore polacco che era stato dichiarato morto e messo in una bara dopo un attacco di cuore è risultato poi ancora in vita.
Jozef Guzy, 76 anni, secondo il daily mail, ha collassato mentre lavorava a Katowice e un impresario delle pompe funebri lo ha portato via dopo che un medico lo aveva dichiarato morto.
il portavoce dei servizi regionali di Ambulanze ha detto : "il paziente non stava respirando, non aveva battito, il corpo era freddo : tutti segni di morte".

l'impresario delle pompe funebri stava praticamente per sigillare il copertio della bara quando la moglio di Jozef gli ha chiesto di riaprirla per potersi prendere l'orologio del marito per ricordo.
lui ha detto : " ho toccato l'arteria del collo e i sono reso conto che non era morto. ho controllato ancora e ho gridato :" c'è polso! ho fatto controllare a un amico il quale ha notato che l'uomo respirava ancora. dio, è stato un miracolo. ringrazio dio per non aver chiuso quel coperchio, sarebber stata una tragedia. qualcosa mi ha spinto a toccare il suo collo. sono felice che sia vivo.".
lo stesso dottore che aveva dichiarato morto Jozef è tornato confermando che l'uomo era vivo.
il morto-non morto ha poi affermato :"l'impresario mi ha salvato la vita. la prima cosa che farò quando uscirò dall'ospedale è regalargli un barattolo di miele".

lunedì 25 gennaio 2010

Napoli, incentivi per i rifiuti

Napoli, incentivi per i rifiuti
Ricariche telefono per la differenziata

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La prima municipalità di Napoli sceglie di educare i cittadini alla raccolta differenziata, ricaricando il telefonino di chi getterà i rifiuti negli appositi contenitori, distribuiti sul territorio del quartiere di Chiaia. L’idea, già messa in atto in altri Paesi europei e negli Usa, ha dato risultati incoraggianti. Per il momento il progetto riguarda solo la plastica.

Il quartiere di Chiaia fa quadrato attorno al tema dei rifiuti, introducendo un’idea non originalissima ma di sicura efficacia. In diversi punti strategici - spesso centri commerciali - sono state installate delle macchine compattatrici le quali, in cambio di rifiuti, rilasciano uno scontrino con un punteggio convertibile in ricariche telefoniche. Attualmente questa possibilità è estesa solo alla plastica ma si prevede a breve di estenderla anche al vetro e agli olii usati.

L’iniziativa porta con sé benefici anche estetici poiché l’istallazione di questi apparecchi può portare, sul lungo periodo, alla riduzione del numero dei vecchi cassonetti, poco estetici e maleodoranti. Nei Paesi scandinavi e in diversi Stati Usa un modello simile è introdotto da anni, alle persone che fanno la raccolta differenziata viene data una piccola somma di denaro – spesso sotto forma di buono acquisto – utilizzabile nel centro commerciale al quale hanno riconsegnato gli scarti di latta, vetro, plastica e anche batterie usate.

I promotori di questa iniziativa si augurano che sempre più centri commerciali aderiscano e che tutti i circondari partenopei introducano questo modello, oltre ad augurarsi che funga da esempio anche per altre città italiane.

giovedì 7 gennaio 2010

Frecciarossa, partenza lenta

Frecciarossa, partenza lenta
in ritardo il 70% dei convogli

di LORENZA PLEUTERI

TORINO - "Roma-Milano" in meno di tre ore, continua a promettere la martellante campagna pubblicitaria di Trenitalia. Ma gran parte dei Frecciarossa in corsa lungo la penisola, nella fase di avviamento della "rivoluzione" dell'alta velocità, non è stata all'altezza delle promesse e degli impegni. E non solo per colpa del maltempo. Lo raccontano i primi dati elaborati nell'ambito dell'inchiesta conoscitiva aperta a Torino, epicentro dei dissesti e delle proteste, dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello. Il magistrato di battaglia, sempre attento ai problemi dei consumatori e alle questioni legate alla sicurezza, ha dato alla Polfer il compito di raccogliere i dati relativi a un robusto campione di treni veloci, zoomando sui primi dieci giorni di servizio, prima di Natale.

Le corse in linea con le tabelle di marcia - la massima puntualità - sono state meno di una ventina, secondo il dossier nelle mani di Guariniello. Un centinaio degli oltre 400 Frecciarossa monitorati è approdato a destinazione con meno di 15 minuti di ritardo. Oltre 300 invece, stando sempre alla ricognizione fatta dai collaboratori del pm, hanno accumulato ritardi superiori al quarto d'ora. E, di questi, 50 hanno sforato i tempi di oltre 60 minuti, 30 hanno doppiato la boa delle due ore extra perse, si è arrivati a picchi di 5 ore abbondanti. E tutto è cominciato prima che neve e ghiaccio flagellassero la penisola, due giorni dopo l'inagurazione in pompa magna e in perfetto orario della linea Torino-Milano.

Trenitalia, nonostante i dati pesanti, continua a difendere le sue ragioni. Allungando il periodo-campione e spalmando le statistiche su un maggior numero di giorni, le percentuali si annacquano. E tuttavia tratteggiano un quadro del quale non c'è da andare fieri. Solo il 25 per cento dei treni fast in corsa dal 13 dicembre al 5 gennaio - dati resi noti ieri dall'azienda - è arrivato al capolinea con più di 15 minuti di ritardo. Altre centinaia di Frecciarossa non hanno centrato l'obiettivo puntualità per meno di un quarto d'ora, anche su tratte relativamente brevi. Ma secondo Trenitalia i ritardi dei treni sotto 15 minuti non sono considerati tali, "per consuetudine europea". E pazienza se centinaia di clienti hanno perso coincidenze o hanno mancato appuntamenti importanti. Anche per i treni superveloci c'è una sorta di "quarto d'ora accademico", ammesso, tollerato, escluso dal bilancio.


Numeri e non solo. Lo scopo dichiarato dell'indagine esplorativa di Guariniello - "il ritardo di per sé non ha rilievo penale", allo stato non ci sono indagati né ipotesi di reato - è quello di portare alla luce le cause degli stop e dei rallentamenti, per vedere che cosa c'è davvero dietro e lavorare di conseguenza. Per due ordini di ragioni. La sicurezza, e possibili correttivi. "Successe così - ricordano dallo staff del sostituto procuratore - anche con l'inchiesta sui ritardi areei: si individuarono le origini dei problemi, si studiarono e pianificarono soluzioni ad hoc". Ma fin qui le indicazioni avute da Trenitalia, nei prossimi giorni chiamata da Guariniello a dare risposte più approfondite, non sono state dettagliate. I motivi dei ritardi, minimi o stratosferici che siano, vengono raggruppati in quattro macro-famiglie. Cause interne, cioè inconvenienti tecnici. Cause esterne, sostanzialmente eventi meteorologici, suicidi, incidenti. Cause attribuibili al gestore della rete, Rsi. E cause che dipendono da altri operatori ferroviari, ad esempio la società svizzera Cisalpino o le concessionarie locali.

Dal quartiere generale di Mauro Moretti, l'amministratore delegato di Trenitalia, l'accento viene messo sul bicchiere mezzo pieno - la puntualità di tre quarti dei Frecciarossa o l'"accettabile" quarto d'ora di ritardo - e sulle difficoltà legate alla messa a regime della "rivoluzione alta velocità". Moretti da parte sua ribadisce la tesi già esposta a Repubblica il 18 dicembre scorso, nel pieno della crisi Frecciarossa. "Sono dei guai giovanili - spiegava l'a. d. - il nostro è un sistema così complesso che ha bisogno di rodaggio, di essere provato ora dopo ora, giorno dopo giorno e accompagnato da cure e attenzione dei nostri tecnici. Per fare ciò occorre del tempo: stiamo parlando di mille chilometri di rete ad alta velocità e 110 treni veloci al giorno". Aumentando l'offerta di treni del 40 per cento - aggiungono a Trenitalia - sono state anche inaugurate in contemporanea tre nuove linee Av. C'è stata poi l'introduzione dell'orario invernale. E infine ci si è messo il tempaccio. Con una coda di effetti collaterali. Non sono ancora stati rimessi in rete tutti locomotori fast mandati in manutenzione dopo l'ondata di gelo e i guasti elettrici provocati dalla basse temperature.

giovedì 31 dicembre 2009

Auguri!!!!


A tutta la combriccola "Amictuoi" auguri per un felice anno nuovo!!!!!
Lucky ;)