mercoledì 29 aprile 2009

Svolta a Milano, aumentano i residenti

Una città dai capelli bian­chi e dalla pelle di tanti co­lori. Una metropoli piena, come da decenni non si ve­deva, di culle e di neonati. Milano 2009, capitale (ex) morale di un Belpaese che ha appena festeggiato il tra­guardo dei 60 milioni di abi­tanti. Una città che si ripo­pola, in larga, larghissima misura per merito degli stranieri. All’appello manca­no solo 249 milanesi per sbriciolare il muro del mi­lione e trecentomila. La rimonta però è comin­ciata, nella metropoli che qualcuno a Palazzo Marino immagina popolata da due milioni di esseri umani da qui alla data simbolo del 2015, quella dell’Expo, dei grattacieli e dell’invasione di visitatori. 1.299.751 abitanti. Set­temila in più dell’anno scor­so. La tendenza in ogni ca­so è invertita, la città che sembrava destinata a scen­dere, nel giro di qualche de­cennio, sotto la quota sim­bolo del milione di abitanti (a Torino è già successo da un pezzo) riprende slancio, si allarga, accoglie da fuori quel che perde da dentro.

Perché Milano comunque si conferma vecchia. Uno su tre ha più di sessant’an­ni. Le cifre dell’anagrafe del Comune raccontano che so­no 405.481 i milanesi nati prima del 1950. In una città con 94 mila vedove e 16 mi­la vedovi, ci sono 635 centenari (ad­dirittura tre i rappresentan­ti in vita della classe di fer­ro 1900). L’età media del milanese supera i cinquan­tacinque, ma è la leva del 1969 che si ritrova a essere maggioritaria con i suoi 23.356 membri che proprio quest’anno festeggiano l’in­gresso negli «anta». Le culle, si diceva all’ini­zio. 12.150 i nuovi nati nel 2008, con una progressione storica che conferma il nuo­vo trend: solo cinque anni fa, per dire, i nuovi «arrivi» furono 11.393, quasi 800 in meno rispetto alla fioritura dell’anno scorso. Un picco­lo baby-boom, che viene normale associare all’altro macro fenomeno: l’immi­grazione.

Gli stranieri resi­denti, e quindi con regolare permesso di soggiorno, quelli che tutti gli osserva­tori dicono essere solo la punta di un iceberg, ecco, solo loro sono più di 186 mila. Più di una città, per di­re, delle dimensioni di Reg­gio Calabria. In testa ri­mangono i filippini (28.543), seguiti da egiziani (23.434) e cinesi (15.202). I romeni sono solo al setti­mo posto (9.506), dietro po­lacchi, cingalesi e peruvia­ni. La temutissima invasio­ne - testimoniano i numeri - evidentemente s’è ferma­ta. Nuovi abitanti, italiani o no, poco importa. «Quel che conta — dice l’assesso­re ai Ser­vizi Civici Stefano Pillitteri — è che l’emorragia di abitanti sia ormai un ricor­do».

Da Corriere.it

1 commento:

cri ha detto...

senza contare le migliaia di cinesi stipati chissà dove, chissà come...