Milano, lui obiettore: scoppia polemica
All'ospedale Niguarda di Milano un medico obiettore di coscienza ha rifiutato il proprio aiuto ad una donna sottoposta ad aborto terapeutico. La signora, un'ucraina di 30 anni, era in preda a forti dolori dopo l'intervento ma l'anestesista, una volta saputo che era appena stato fatto un aborto, ha rifiutato il proprio intervento. Per sedare i dolori della donna è intervenuto il primario di ostetricia.
"Il medico avrebbe dovuto intervenire", dice al quotidiano Repubblica il primario Maurizio Bini. E' stato lui a intervenire quando ha saputo del caos scatenatosi dopo la decisione dell'anestesista. Il marito della donna, un italiano, era inferocito per il trattamento ricevuto e aveva iniziato a minacciare di portare via la propria compagna. Il dottor Bini è intervenuto somministrando una forte dose di morfina alla signora: "Non è compito mio fare quella iniezione ma i medici abortisti nel mio reparto sono così pochi - dice il primario - che spesso mi capita di rimboccarmi le maniche e fare da solo". Scuse fatte alla signora e al marito ma la polemica nell'ospedale non sembra essere finita. Secondo la Cgil, che per prima ha raccolto la denuncia del marito della donna, si è trattato di "omissione di assistenza" e ha sollecitato la direzione sanitaria ad aprire un'inchiesta. Il primario di ostetricia ha invece posto la questione al comitato etico del nosocomio. "Io sono dell'idea - dice Bini - che un medico non può rifiutare un antidolorifico ad una donna sottoposta ad aborto terapeutico alla 21.ma settimana".
Da Tgcom.mediaset.it
1 commento:
Mah.. un conto è essere anti-aborto... un conto è contravvenire al proprio dovere e rifiutare ad una persona la nostra doverosa compassione di esseri umani.
Tanto valeva che questo signore prendesse nome e cognome delle persone che avrebbero praticato l'aborto terapeutico quella mattina e fosse andato personalmente a bucargli le gomme... insomma non rientra proprio nell'obiezione di coscienza.
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