domenica 29 giugno 2008

Addio alla voce dei documentari, di Ridge, di Luke Skywalker, di....

Si è spenta, improvvisamente, in Scozia, dove si trovava per lavoro, a soli 55 anni l’esistenza di Claudio Capone, uno dei doppiatori storici del nostro cinema.


Le sue migliori prestazioni sul grande schermo risalgono agli anni 70/80, periodo nel quale diventa la voce ufficiale di uno dei personaggi di maggiore successo del momento, il coraggioso Luke Skywalker (interpretato da Mark Hamill) in "Guerre stellari” di George Lucas. Tale ruolo, che lo lancia definitivamente nell'olimpo del doppiaggio mondiale, lo impegna anche nelle successive avventure dell’eroico predestinato (“L’impero colpisce ancora”, e "Il ritorno dello Jedi"). Quattro anni prima, Capone aveva già doppiato Richard Dreyfuss nel generazionale "American Graffiti" di George Lucas e, sempre, nel 1977, aveva reso ancora piú vibrante la performance di Cristopher Walken in “Io e Annie” di Woody Allen. Sua è, anche, la voce di Steve Guttenberg nei quattro episodi (dal 1984 al 1987) di "Scuola di polizia" (diretti, rispettivamente, da Hugh Wilson, Jerry Paris e Jim Drake), indiscusso capostipite del genere demenziale.
Personaggio noto e amato, altresì, sul piccolo schermo, ha partecipato come attore ad alcuni spot pubblicitari, oltre che a vari programmi di divulgazione scientifica ("SuperQuark" e "Geo&Geo") in qualità di voce fuori campo. Il grande pubblico televisivo ha, però, indubbiamente legato il suo tono, virile ma accattivante, al volto del bel tenebroso Ridge Forrester (Ron Moss), secolare protagonista dell'altrettanto interminabile soap "Beautiful", e a quello del piú accomodante reverendo Eric Camden (Stephen Collins) nel telefilm "Settimo cielo". Per anni ha doppiato, anche, il detective rubacuori Don Johnson nel serial “Miami Vice-Squadra antidroga”.

Da: Pupia Spettacolo

2 commenti:

cri ha detto...

Sono in lutto... Un pezzo della mia infanzia è morta...

Ru ha detto...

Cavolo, mi dispiace un casino.
Era un grande quell'uomo e la sua voce era davvero iconfondibile.
Faceva parte dell'immaginario acustico comune italiano