«Furto aggravato di segnaletica stradale»: è l'accusa che un po' fa sorridere un po' fa piangere formulata dalle forze dell'ordine al 56enne R. D., di Casaluce. Nelle prime ore del mattino del 18 dicembre, i militari della sezione radiomobile del gruppo di Aversa, hanno tratto in arresto l'inafferrabile cinquantenne, che da mesi sottraeva segnali stradali, per lo sgomento dei cittadini aversani soprattuto se automobilisti. R. D. è stato fin troppo abile. Aveva a dir poco decimato le pertiche metalliche ed i cartelli che le sormontano e riportanti le necessarie indicazioni stradali contribuendo a rendere ancor più critica la già difficile situazione del traffico della città normanna.
Ingegnoso lo stratagemma utilizzato dai militari per acciuffare il malfattore: è bastato, infatti, tracciare su di una mappa i segnali mancanti, riuscendo così a delimitare la zona della città interessata a questa singolare serie di furti. Alle prime luci dell’alba di martedì 18, la svolta. Ai carabinieri è bastato seguire la strada indicata dai segnali da poco asportati per raggiungere il motocarro su cui viaggiava il maldestro ladro di Casaluce. Segnali di divieto di accesso, di senso unico e di divieto di transito erano adagiati sul cassone del veicolo insieme a tabelloni di autobus di linea e cartelli pubblicitari. Sono così scattate le manette per R.D., ora nel carcere di S.Maria Capua Vetere, il quale, ovviamente, lungi dall’essere un semplice collezionista, era già pronto a rivendere il metallo sul mercato nero.
Via Corriere.it
Ingegnoso lo stratagemma utilizzato dai militari per acciuffare il malfattore: è bastato, infatti, tracciare su di una mappa i segnali mancanti, riuscendo così a delimitare la zona della città interessata a questa singolare serie di furti. Alle prime luci dell’alba di martedì 18, la svolta. Ai carabinieri è bastato seguire la strada indicata dai segnali da poco asportati per raggiungere il motocarro su cui viaggiava il maldestro ladro di Casaluce. Segnali di divieto di accesso, di senso unico e di divieto di transito erano adagiati sul cassone del veicolo insieme a tabelloni di autobus di linea e cartelli pubblicitari. Sono così scattate le manette per R.D., ora nel carcere di S.Maria Capua Vetere, il quale, ovviamente, lungi dall’essere un semplice collezionista, era già pronto a rivendere il metallo sul mercato nero.
Via Corriere.it
1 commento:
che Paese di buffoni e pezzenti
Sergio
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