giovedì 18 ottobre 2007

Watson, "Le persone di colore africane sono meno intelligenti dei bianchi"


La notizia è allarmante lo sò.... il trafiletto è preso dall'edizione odierna di Metro Milano (forza Rita!!) Quello che segue è invece opera di mysterium.blogosfere.it (ho alleggerito un po' il testo)

Le parole pronunciate dal genetista James Watson, premio Nobel per la medicina nel 1950 per le sue ricerche sul DNA stanno suscitando un caso clamoroso in tutto il mondo. In una intervista rilasciata al quotidiano britannico The indipendent dichiara:


"Le persone di colore africane sono meno intelligenti dei bianchi". (...) "La teoria secondo cui la capacita' raziocinante e' uguale per tutti gli uomini, e' falsa"

"Le politiche occidentali nei confronti dei Paesi africani - ha detto il 79enne Watson, parlando del rapporto tra scienza e 'razze' - sono basate su un errore di fondo. Cioè sull'assunto che le persone di colore sono tanto intelligenti quanto i bianchi. Mentre i risultati nei test rivelerebbero il contrario". E come se non bastasse, ha aggiunto che "entro una decina d'anni saremo in grado di identificare i geni responsabili delle differenze tra le intelligenze". Per poi dare il colpo di grazia al 'politically correct' affermando: "Chiunque abbia avuto a che fare con un impiegato di colore sa che non e' vero che tutti gli uomini sono uguali".

Un punto di vista che anticiperebbe frasi contenute nel libro di prossima pubblicazione a firma di Watson "Avoid boring people:lessons from a life in science". Scorrendo le pagine si legge: "Non c'è alcuna solida ragione per affermare che le capacità intellettuali di popolazioni separate geograficamente nella loro evoluzione si siano sviluppate in maniera identica. La nostra volontà di assegnare a tutti, in maniera uguale, le medesime capacità intellettive non e' sufficiente a provare che si tratti della realtà". Tutte affermazioni 'bomba' che la Equality and Human Rights Commission sta ora analizzando.

Le parole di Watson incontrano subito l'opposizione, tra i tanti, di Giuseppe Novelli, uno dei più grandi genetisti italiani, dell'Università tor Vergata di Roma, che all'ADN Kronos ha detto: "L'intelligenza non e' 'scritta' nei geni. O, meglio, non e' determinata geneticamente, ma solo influenzata dal nostro Dna."

"Certo bisognerebbe vedere il contesto delle dichiarazioni di Watson - dice Novelli - Ma bisogna sottolineare che in questo campo il ruolo dei geni non e' determinante: l'intelligenza e' condizionata dai geni, ma il peso dell'ambiente e' molto importante".

Insomma, non bastano i geni a spiegare e definire il 'lavoro' di neuroni e sinapsi. L'intelligenza, sottolinea il genetista, e' infatti il frutto di tre 'fattori': geni, ambiente e caso. E' vero, invece, che "siamo tutti diversi, anche dal punto di vista dell'intelligenza".

Un altro problema e' costituito dai test citati dal Nobel nel suo discorso shock: "Quelli d'intelligenza non sono oggettivi, perche' basati su standard generici - conclude l'esperto - e influenzati dalla cultura che li ha prodotti".

7 commenti:

Anonimo ha detto...

curiosa notizia. scientificamente in effetti non si possono negare tali affermazioni, come del esto non si può negare nemmeno con assoluta certezza che... che ne so... mio nonno fosse un alieno. si può essere tutti daccordo sul fatto che è un momento storico sconveniente per dirlo, anche se i momenti adatti non esistono mai..
e forse non ce ne rendiamo conto ma abbiamo bisogno di certi scossoni, e non lo dico in senso necessariamente egualitario.
boh chi puo dire
sergio

cri ha detto...

Watson, insieme a Crick, scoprì il DNA. Per questo tutti gli siamo grati. Purtroppo, ad una certa età non tutti si mantengono lucidi come Rita Levi Montalcini... Prendiamole come dichiarazioni di un 79enne aterosclerotico.

aLe ha detto...

l'influenza del dna sulle capacità intellettive credo sia innegabile, ma da qui a dire che certe popolazioni sono meno intelligenti di altre dal punto di vista genetico secondo me ne passa un bel po'....probabilmente si tratta solo di citazioni estrapolate dal loro contesto, che in questo modo perdono il significato originale che Mr.Watson avrebbe voluto conferirgli...

Anonimo ha detto...

comunque mi viene in mente.. èensando alla recente faccenda dei derivates: watson dpvrebbe fare degli studi qui in italia....
sergio

Anonimo ha detto...

Beh, io direi che Watson non ha detto nulla di cui scandalizzarsi, le teorie dell'evoluzione fanno pensare chiunque che più una cosa davi utilizzarla più la struttura corporea ne rende facile il suo utilizzo. Watson non ha detto: "le persone di colore non sono in grado di imparare", ha solo detto: "le persone di colore imparano facendo più fatica". Certo, ora una (ad esempio Cri) che dice che per tali affermazioni Watson è arteriosclerotico, mentre la Montalcini nel sostenere Prodi è sana, dovrebbe vedersi ritirare la tessera elettorele, anzi dovrebbe venire esiliata

cri ha detto...

Chi ha parlato di Prodi?

Marco ha detto...

Chi è l'anonimo che parla senza conoscere un po' di teorie evoluzionistiche? chiunque sia, cita il naturalista Lamarck, superato già nel... un bel po' di tempo fà da Darwin.