Il 10 Ottobre scorso, i Radiohead (rockband inglese, non credo di dovervi dire altro), hanno rilasciato un nuovo album.
Fin qui nulla di nuovo, ma…..ma i Radiohead sono da qualche tempo senza casa discografica non avendo trovato un accordo per il rinnovo del contratto. Ecco che quindi hanno deciso di vendere il loro album solo via web. Le versioni sono due: una “fisica”, con doppio vinile, doppio cd, booklet al costo di 40 sterline (53€) e una versione digitale, in MP3 senza DRM e nessun altro tipo di protezione e restrizione nell’uso, il cui prezzo è deciso dall’utente al momento dell’acquisto. In una settimana quindi, sono state vendute 1,3 milioni di copie dell’album.
Che dire, ora ci sono molte critiche, per esempio di chi dice che senza l’aiuto della ex-casa discografica ora il gruppo non sarebbe così famoso e non avrebbe quindi avuto tutto questo successo un’iniziativa simile. Fatto sta che almeno loro sembrano volersi adeguare ai cambiamenti del mercato, almeno ci stanno provando. E le cifre gli danno ragione.
Ammetto che come obiezione comunque non è del tutto campata in aria, tuttavia ciò non toglie che le grandi case discografiche stiano lottando per mantenere uno stato di cose che ormai non c’è più. Il “vecchio” business a cui sono tanto legate non esiste più, devono aggiornarsi.
L’unico cambiamento che sono stati in grado di fare è di attuare una politica meno lungimirante investendo su prodotti dal successo sicuro ma immediato e temporaneo (vedi le varie hits stagionali).
Ora tocca a noi utenti: i Radiohead hanno ragione quando pensano che i fans saranno disposti a pagare qualcosa che possono avere in modo legale gratis?!?!?
Personalmente direi di sì. Certo, questo si ridurrebbe a pochi artisti, ma pagherei. Così come sono felice (bè, diciamo “quasi felice”…) di pagare 30€ per andare a vedere un loro concerto pagherei per le loro canzoni. Offerta libera. Credo che potrei pagarli non solo in base alla mia “disponibilità”, ma anche in base a quanto mi piace l’album o il pezzo. Meglio lavorano, più li pagherei.
Tratto da: AppuntiDigitali
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