lunedì 2 febbraio 2009



Espulse da scuola perché lesbiche
La Corte d'appello dà ragione all'Istituto
California, opinione pubblica spaccata dopo il caso della Lutheran High School. Ma ci sarà un ricorso

WASHINGTON – Una Corte d’Appello della California ha dato ragione a una scuola luterana, che nel 2005 aveva espulso due ragazze perché lesbiche. Secondo i giudici, l’istituto aveva tutto il diritto di farlo, poiché non essendo un’azienda non era tenuto a rispettare la legge anti-discriminazione, in vigore nello Stato della West Coast.

«INDIETRO DI 30 ANNI»?- La sentenza spacca l’opinione pubblica. E gli avvocati delle ragazze annunciano già di voler portare la questione davanti alla Corte Suprema californiana: «E’ come tornare indietro di 30 anni – ha detto Kirk Hanson, che rappresenta le studentesse -, praticamente la decisione dà alle scuole private il diritto di discriminare sulla base dell’orientamento sessuale o quant’altro». Ma secondo John McKay, l’avvocato della scuola, i giudici hanno correttamente «riconosciuto che il fine dell’istituto è di insegnare i valori cristiani, in un ambiente cristiano, con un codice di condotta cristiano».


Le due ragazze, entrambi sedicenni all’epoca dei fatti, vennero cacciate dalla California Lutheran High School della Riverside County per «essersi comportate in modo compatibile col lesbismo». Era stato un altro studente a mettere in guardia un professore, rivelandogli che una di loro gli aveva detto di amare l’altra e invitandolo a guardare le loro pagine su MySpace, dove una di loro si auto-definiva bisessuale e l’altra di orientamento incerto. Secondo il preside della scuola, che le aveva convocate separatamente, le studentesse avevano ammesso entrambe di essersi abbracciate, baciate e di essere lesbiche. Le ragazze hanno contestato questa versione, dicendo di avere ammesso solo di amarsi come amiche.



«Mi guardò come se fossi ammalata», ha dichiarato una di loro ricordando il colloquio. Ma per il giudice Betty Rich, «il messaggio religioso della scuola è strettamente legato alle sue funzioni secolari, lo scopo di mandare un ragazzo o una ragazza a un istituto religioso è di far si che impari anche i temi mondani dentro un contesto religioso». E la Lutheran High School è parte di una confessione che considera «l’omosessualità un peccato».

La Corte ha anche respinto le accuse di invasione della privacy e sequestro di persona, formulate dalle ragazze nel loro ricorso, sostenendo che non c’erano prove che il preside abbia formulato domande improprie o invasive: «E’ difficile immaginare – è scritto nella motivazione – come si potesse stabilire l’esistenza di una relazione omosessuale senza fare domande». L’avvocato Hanson non si rassegna. Ha definito l’esito del processo «umiliante e traumatico» per le ragazze. E ha già anticipato il ricorso alla Corte Suprema. Critiche alla decisione sono venute anche dal National Center for Lesbian Rights: «Bollare una persona giovane come peccaminosa può essere psicologicamente devastante», ha detto il direttore Shannon Price Minter.

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