LA PROTESTA - Sono arrivati i cronisti dei giornali locali, di qualche tabloid londinese pronto a montare sulla storia degli «stranieri ladri di lavoro». Si sono mossi anche i sindacati, per sostenere che la Total avrebbe dovuto dare la preferenza alle aziende e alla manodopera del posto, già colpita dalla crisi. La compagnia francese ha risposto che la società italiana si è portata i suoi tecnici perché aveva bisogno di gente esperta e che nessun locale è stato licenziato, quindi non c'è stato proprio nessun furto di posti. Comunque lo sciopero va avanti ormai da tre giorni e si sta allargando ad altre regioni della Gran Bretagna: da North Killingholme, villaggio nel Nord dell'Inghilterra citato sulle carte geografiche solo perché' lì c'è la grande raffineria della Total teatro dello scontro, la protesta si è diffusa al Galles e anche alla Scozia. Da caso locale, è diventata la prima notizia dei tg della Bbc. Il ministro dell'Ambiente Hilary Benn è intervenuto per dire che gli inglesi «hanno il diritto di ricevere una risposta» dal governo.
SCANDALIZZATI - «Noi chiediamo solo che Gordon Brown mantenga la sua promessa: British jobs for British workers», gridano le tute blu inglesi, gallesi e scozzesi che sono unite da scioperi di solidarietà in una mezza dozzina almeno di impianti. Nessuna solidarietà per i circa trecento italiani venuti con la Irem e che sono alloggiati su una nave. I fotoreporter li hanno scrutati con i loro teleobiettivi per catturare immagini degli "usurpatori": qualcuno di loro ha reagito mostrando il dito medio o con il gesto dell'ombrello. I tabloid hanno finto di scandalizzarsi di fronte alla maleducazione.
MODELLO WIMBLEDON - Però, nessuno a Londra sembra ricordare quello che gli studiosi chiamavano il "Modello Wimbledon": gli inglesi mettevano a disposizione il campo e poi imprese straniere e grandi gruppi internazionali erano invitati a giocare per rendere sempre più grande l'economia di Londra. Come con il torneo di tennis, vinto da tempo immemorabile da giocatori stranieri. Tutti felici, fino a questa crisi che riaccende anche la xenofobia.
Via Corriere.it
1 commento:
certo che gli inglesi stan messi peggio di noi...
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