sabato 5 aprile 2008

Cambia sesso e diventa suora: adesso veglia per i gay

Cristina ha 40 anni, è suora francescana, castità, obbedienza e povertà, ma ha dovuto cercarsi una chiesa che la accogliesse perché la sua, quella cattolica romana, le ha «chiuso le porte»: quando è nata, Cristina era maschio, Marco, ma a 20 anni ha cambiato sesso, per poi trovare la sua vocazione. Un caso unico, difficile da accettare per i vescovi fedeli al Papa.

Ora è una religiosa della Riconciliazione, la piccola comunità monastica nata in Italia dalla chiesa vetero-cattolica, vicina a quella anglicana. È stata sua, ieri sera, la testimonianza più toccante alla veglia di preghiera torinese per le vittime di omofobia e transfobia. La serata avrebbe dovuto svolgersi nella chiesa cattolica di San Pietro a Cavoretto, ma ieri alle 18 è arrivato il contrordine: «Mi hanno comunicato che l'appuntamento era annullato — dice don Paolo Fini —. Avevo dato volentieri la chiesa, poi le stesse persone hanno preferito rinviare, non era più opportuno. Volevano che tutto avvenisse nella discrezione ma questa condizione è mancata». La veglia si è svolta nella chiesa vetero-cattolica. «Sono nata a Sezze e cresciuta dalle suore — dice Cristina — perché mamma e papà lavoravano. Fin da piccola mi sono sentita femmina. Il ricordo più brutto? Quando mi hanno sequestrato la Barbie. A 13 anni ho parlato a mia madre, mi ha accettato. Appena maggiorenne mi sono operata. Ho seguito un corso ad Assisi per le vocazioni, ho frequentato le Clarisse, poi mi hanno indirizzata al mio vescovo, a Latina. Saputa la verità ha detto parole terribili: "Sei nata uomo, non potrai né sposarti né prendere i voti". Sono scappata in Inghilterra, in un monastero anglicano.

Tratto da: Corriere.it

2 commenti:

Ru ha detto...

WoW che caso assurdo, ma c'era da aspettarselo che la chiesa cattolica la rifiutasse...

Anonimo ha detto...

si e ad accettarla avrebbe fatto peggio. insomma ci vuole un po di coerenza i catto gay o trans devono ripigliarsi. adesso cosa faremo, i monumenti a gente che si definisce... boh.... poeta ma iconoclasta e coltivatore di oppio e finanziatore del telefono azzurro impiegato a guantanamo e sostenitore della lotta per i diritti umani.. perchè gente così ha troppo lo spirito libero?
Sergio