giovedì 17 gennaio 2008

Religiosa stupidità

Eccomi di nuovo... sò che vi mancavo--- già....
Comunque oggi vi avverto che mi sono svegliato piuttosto polemico, sopratutto per la storia del papa e della sapienza, di cui però non tratterò-

Ma non si può dire che la cosa non mi abbia ispirato, perché ho intitolato questo post "religiosa stupidità". Logicamente molti di voi potranno non essere d'accordo con questo titolo o con quello che dirò di seguito. In caso affermativo non vi resta che farmelo sapere.



Il primo caso di cui vi parlo è quello di Jose Mestre, per chi ha seguito i notiziari sarà facile ricordare la faccia delle foto.
Di seguito riporto il testo del sito www.cristianitestimonidigeova.net


Di Matthew Moore
Ultimo Aggiornamento: 23:11 del 03/12/2007


Un Testimone di Geova che per decenni ha rifiutato ogni operazione chirurgica alla sua orribile sfigurazione facciale ha avuto speranza da un medico britannico e da una nuova tecnologia medica.


Jose Mestre a 14 anni, quando il suo tumore era ancora piccolo (a sinistra), e com’è ora.


Ora il tumore è lungo 38 centimetri (15 pollici) e pesa 5,5 chili (12 libbre), lo ha accecato da un occhio ed ha reso l’alimentazione un’impresa giornaliera. Dato che sta anche iniziando ad ostruirgli le vie respiratorie i medici temono che sia in pericolo di vita.

Ma ora un importante chirurgo facciale britannico ha proposto un’operazione al 51enne Jose, con l’impiego di onde ultrasonore per coagulare il sangue prima dell’operazione.

Questo potrebbe permettere di rimuovere la massa tumorale senza rischi di forte sanguinamento – soddisfacendo la sua proibizione religiosa sulle trasfusioni di sangue, che ha per lungo tempo intralciato la ricerca di una cura.

Jose è stato visitato da due medici in Inghilterra – Loshan Kangesu, consulente di chirurgia plastica al Broomfield Hospital, e il dott. Iain Hutchison del Saint Bartholomew di Londra.

Il dott. Hutchison, che dirige anche l’istituto di chirurgia Saving Faces, crede ottimisticamente che una singola operazione, fatta con un elettrocauterio, può avere un grande effetto sui tratti di Jose.

"Penso che possiamo rimuovere una grande parte del tumore – circa l’80%", ha detto. "A quel punto dovremmo occuparci dei problemi di naso, labbra e lingua".

"Non ho mai visto una malformità vascolare così grave", ha detto.

L’emangioma di Jose deriva da anormalità nei capillari e nelle vene del volto. A conti fatti quello che dovrebbe essere un fiume che riporta il sangue al suo cuore si è trasformato in un lago, che si è ora espanso cancellandone i connotati.

Per Jose la chirurgia può offrire una via d’uscita dalla routine che ha sviluppato per convivere con la sua malattia.

Ogni giorno esce dalla sua casa, in un sobborgo di Lisbona, verso Rossio Square, una della maggiori piazze della città, dove si mette a sedere tutto il pomeriggio affrontando le occhiate e le domande degli estranei. E’ diventato una specie di celebrità locale, una notorietà del quale non sempre sembra risentito.


Telegraph TV: Jose Mestre e sua sorella Guida a Londra


Incapace di trovare un lavoro o una ragazza, è stato aiutato da sua sorella gemella dopo la morte della madre, alla quale era molto affezionato e dalla quale ha ereditato le convinzioni religiose.

"E’ molto difficile scoprire la verità riguardo al perché non sia stato operato in passato", ha detto Rob Farquhar, produttore del documentario di Discovery Channel che ha portato Jose in Inghilterra in cerca di una cura.

Pressioni finanziarie, diagnosi errate e i limiti del sistema sanitario portoghese hanno avuto un ruolo, ma la complicata attitudine di Jose verso la sua condizione non ha aiutato.

Delle visite tristi e inutili in Germania e Spagna, in cerca di una cura, mentre era giovane, lo hanno lasciato con una sfiducia nei medici. Questo, in aggiunta alla lealtà verso la fede della madre, e preoccupazioni riguardo alla vita che avrebbe senza questa "maschera" alla quale si è abituato, sembrano aver instillato in Jose un ostile fatalismo riguardante la sua condizione.

Questo ha fatto infuriare i suoi familiari stretti, che non condividono le credenze religiose di Jose. Lui stesso, pur essendo Testimone di Geova, non frequenta nessuna congregazione.

Durante il consulto con il dott. Hutchison, a Londra, la sorella di Jose, Guida, ha reagito con esasperazione all’iniziale riluttanza di suo fratello nel discutere la proposta di un’operazione senza trasfusioni.

"Muori da solo, non con me. Per me è finita", ha urlato, in una drammatica ripresa che sarà trasmessa per la prima volta questa settimana. Guida si è caricata il grosso del peso del badare a Jose.


La sorella gemella di Jose non condivide le sue credenze religiose


Ma ora Jose sembra pronto ad affrontare la sua condizione. Ha accettato la proposta del dott. Hutchison di tornare a Londra per un’operazione esploratoria ad una delle lesioni minori.

Se funziona, la maggior parte del tumore di Jose può essere rimossa e il suo volto ricostruito in una singola operazione di 12 ore.

Nonostante la natura sperimentale del trattamento il dott. Hutchison confida nel successo.

Un elettrocauterio non è mai stato usato per rimuovere escrescenze così estreme come quelle di Jose, ma si è dimostrato un efficace strumento chirurgico da quando è stato messo in commercio pochi anni fa.

Il dott. Hutchison, che si è offerto di operare gratuitamente, sta aspettando che Jose e la sua famiglia si mettano in contatto con lui per prendere accordi.

"Spero stia ragionevolmente bene, e se vuole venire da me la porta è aperta", ha detto.




Credo che commentare sia superfluo. Quello lo lascio a voi.
Il secondo caso ve lo presento solo in parte. Si parla di
Dennis Lindberg, ragazzo 14enne, testimone di Geova, malato di leucemia, a cui un giudice dello stato di Washington ha concesso di rifiutare una trasfusione di sangue che avrebbe potuto salvargli la vita.



Ora, ogniuno la può pensare in modi differenti, ma trovo pressoche agghiacchianti le parole di "conforto" offerteci dal sito www.cristianitestimonidigeova.net/ (su cui potete leggere i dettagli della vicenda)


Rattrista la notizia della morte di questo giovanissimo ragazzo, Testimone di Geova, seppur la sua monumentale e incrollabile fede in Dio e nelle sue leggi, fino alla morte, lo rende degno di grande ammirazione. E' sicuramente un gran conforto la speranza della risurrezione perché sarà premiato con la vita in Paradiso. (Giobbe 14:13-15; Romani 4:19-21)


Mi spiace davvero passare per proibizionista o semplice bacchettone, ma qui la questione è un altra.. credo sia terribile mascherare un omicidio, o un suicidio, o semplicemente un lasciarsi andare, come nel caso di
Jose Mestre, dietro il nome e le dottrine di una religione.
Rispetto profondamente le decisioni personali di queste due persone, ma non le loro motivazioni, in quanto frutto di una dottrina prefissata e non, temo, di una loro riflessione. Sopratutto per il fatto che tutti e due non si sono espressi contro la loro morte o semplicemente contro la loro malattia, ma neppure contro la cura, solo contro una parte (collaterale) della stessa. In questo senso, credo sarebbe stato più onesto e sincero dichiarare di voler perire, punto e basta. Sono martiri del 2007 di cui francamente credo non avessimo bisogno.

8 commenti:

cri ha detto...

La morte dovrebbe sempre essere rifiutata dalle religioni, dalle culture. E' quanto meno assurdo che una cultura vada contro la propria sopravvivenza.
Nel caso di Jose, credo sia più che altro una maschera, dietro la quale nascondere la propria insoddisfazione per la vita, ma il ragazzino? Fai nascere un figlio, lo cresci, lo educhi, e poi lo fai volontariamente morire? Assurdo, è contro natura! Il giudice doveva ordinare un trattamento sanitario obbligatorio (come credo facciano in Italia...)

Anonimo ha detto...

il concetto di libertà di azione e espressione ormai viene sofisticamente plasmato secondo le convenienze delle varie situazioni.
e un motivo religioso è sempre un pretesto comodissimo per il fatto che la fede si basa sul rispetto di dogmi senza domande percui il religioso sente di poter evitare a sua volta domande altrui.
però poi fanno un po quello che credono... insomma molti islamici bevono alcolici dicendo "eh, ma non è un'infrazione grave, il maiale ad esempio nn lo mangio".

Sergio

Anonimo ha detto...

NON SAREBBE MEGLIO SE TUTTI CI FACESSI DI PIU GLI AFFARI NOSTRI ...

cri ha detto...

No, affatto... Siamo in una società, e (perdio!!!) forse ancora abbiamo diritto ad avere un'opinione e ad esprimerla...

prof. Montuschi ha detto...

Premesso che si può dissentire o meno da certi dettami religiosi, bisogna però fare attenzione a non giudicare con semplicistico qualunquismo, facendo leva sulla facile demagogia del volgo. Perchè, nel caso si volesse seguire questa etichettatura di "stupida" qualsiasi religiosità vissuta con estremo rigore della fede, direi che questi 2 casi sono quisquiglie rispetto alla secolare storia della Chiesa Cattolica Romana.
Infatti, seguendo il ragionamento testè fatto, è "stupida" o intelligente la religiosità espressa nei conventi in cui, oltre alla reclusione e privazione di ogni libertà personale, bisogna pure radere i capelli alle donne e obbligarle al perenne copricapo in segno di sottomissione?
Di esempi che potremmo inquadrare superficialmente come "stupidità" religiosa per scelte di vita non condivisibili, ne potremmo trovare a bizzeffe in qualsiasi religione. Ma così facendo si rischia di diventare parenti dei veri "stupidi", di coloro cioè che per abuso di potere, pregiudizio o ignoranza vorrebbero sopprimere la tutela della libertà religiosa delle minoranze.
In quel sito, trovo più agghiacciante che nel XXI° secolo ci siano ancora libertà individuali a rischio, come questa http://www.cristianitestimonidigeova.net/Portal/articolo.aspx?Articolo=1527 piuttosto che la libera scelta, anche se non condivisibile, di cittadini che preferiscono il rischio di terapie alternative alle trasfusioni piuttosto che rinnegare le loro convinzioni.
Preferisco rispettare il diverso, la cui diversità non deve atterrire, invece che definirlo "stupido". Se si vuole che il livello di civiltà del nostro Paese aumenti sempre più, dato che siamo proiettati verso una società multi-culturale e multi-razziale, meglio essere più equilibrati nei giudizi!

Anonimo ha detto...

Trovo molto interessante il suo commento, ma forse anche eccessivamente politically correct; vado a spiegami. Innanzitutto nei casi particolari a cui si riferisce l'articolo non esiste alcuna terapia alternativa di equivalente potenziale terapeutico. Detto questo, non si stava affatto facendo del qualunquismi, ma riportando esempi di come ciò che noi tutti riteniamo un agire mosso dal buon senso, concetto ben al di là delle differenti origini sociali, possa essere piegato al dettame religioso. Non si stà quindi parlando di sopprimere alcuna libertà personale, ma piuttosto dell'esercizio pieno di queste libertà. Inoltre a scanso di equivoci, dato che mi ha parso di percepirlo nel suo commento, preciso che non vi erano giudizi sulla giusta religione o la religione sbagliata. Per quanto riguarda il titolo, appositamente provocatorio, credo abbia adempiuto al suo compito, incuriosendo anche lei a leggere quanto seguiva.
Marco

Anonimo ha detto...

Io NON sono affatto TDG però non mi arrogo il diritto di stabilire ciò che sia "stupido" e ciò che non lo sia. Chi sono io per stabilirlo? E in base a quali criteri poi? Queste persone hanno fatto la loro scelta, e io non sono nessuno per stabilire se sia stata o meno giusta. E' essenziale sia stata una scelta giusta per loro, anche perchè si sta parlando della LORO vita, non della NOSTRA. Massimo rispetto dunque.

Anonimo ha detto...

Non vorrei dire, ma ti sei soffermato/a a pensare che quello che hai detto presume il fatto che per te non esiste nulla di universalmente giusto o sbagliato... io credo l'opposto. Credo che alcune cose siano fondamentalmente sbagliate ed altre opinabili. Purtroppo questa posizione mi pone, ad una prima impressione, molto vicino ad un credente anche se non lo sono.

Allo stesso modo mi dispiace che ogni volta di metta in ballo la storia del rispetto, che qui è, vi assicuro, del tutto tutelato, anzi, addirittura emancipato in qualche misura.
Come avrete letto nelle storie, non si parla affatto di una scelta personale di morte o di una rinuncia alle cure, ma dell'impossibilità di effettuare le cura a causa di un dettame religioso.
Questo solo per precisare, altrimenti pare che siamo parlando di persone che volgiono deliberatamente morire, invece di persone che sono impedite a vivere.
Marco

p.s.
una piccola chicca, per sdrammatizzare
"Right and wrong do exist. Just because you don't know what the right answer is — maybe there's even no way you could know what the right answer is — doesn't make your answer right or even okay. It's much simpler than that. It's just plain wrong."
da House