lunedì 1 ottobre 2007

Quando biologia ed elettronica si incontrano

Una proteina per le memorie ultrasottili

Un gruppo di ricercatori presso il Nara Institute of Science and Technology ha sviluppato un nuovo processo produttivo destinato alla realizzazione di memorie ultra-sottili. Il punto nodale del processo è rappresentato dall'impiego della ferritina, una proteina globulare che si trova normalmente negli organismi viventi e che ha la funzione di stoccare il ferro all'interno delle cellule.

La realizzazione delle celle di memoria mediante le tecniche attuali prevede la disposizione di una serie di piccoli elementi metallici su un apposito substrato. Dal momento che per fare ciò è necessario procedere con una lavorazione a temperature superiori ai 1000 gradi celsius, si dovrà obbligatoriamente utilizzare un substrato in grado di sostenere queste elevate temperature.

Il silicio, con il suo punto di fusione a ben più di 1400 gradi, risulta essere il materiale più idoneo da impiegare al posto altri elementi che potrebbero essere lavorati in pellicole più sottili ma che non sopporterebbero le elevate temperature del processo di lavorazione.

Il gruppo di ricercatori del Nara Institute ha cercato una strada per eliminare la necessità di un processo di lavorazione a così elevate temperature, individuando nell'impiego della ferritina una possibile soluzione. La proteina viene infatti impiegata come "veicolo" per depositare gli elementi metallici della cella di memoria su un substrato, senza dover ricorrere ad alcuna lavorazione ad alta temperatura. Il complesso viene poi sottoposto ad un irraggiamento con luce ultravioletta che distrugge la ferritina e permette alla cella di depositarsi sul substrato. I primi esperimenti hanno permesso di realizzare un chip di memoria con spessore inferiore ad 1 micrometro.

Questa nuova tecnica, una volta arrivata ad uno stadio di sviluppo idoneo alla produzione commerciale, potrà essere impiegata per la realizzazione di dispositivi elettronici di piccole dimensioni, oppure permettere l'integrazione di piccoli sistemi computerizzati all'interno di oggetti attualmente di uso comune, come capi d'abbigliamento o accessori.

Via HardwareUpgrade


Non posso far altro che dire che questa è stata assolutamente una grande idea! Nuove frontiere per la miniaturizzazione?

aLe

1 commento:

Marco ha detto...

Che bello quando le scienze vanno a braccetto