Curiosità e stranezze dal mondo!

Si profumava troppo, licenziata

Si profumava troppo, verosibilmente per risolvere problemi causati da una scarsa igiene personale. Con questa motivazione la Mindpearl, una società specializzata nei servizi-clientela, ha licenziato una 24enne nera di Brooklyn, Jorinda Sullivan. La donna ha accusato l'azienda di averla licenziata per motivi razziali e ha chiesto un risarcimento danni di un milione di dollari.

Secondo quanto riferisce il New York Post, il più venduto tabloid della Grande Mela, prima di essere lasciata a casa dal lavoro, Jorinda aveva tentato di risolvere la questione in ogni modo, senza trovare però alcuna soluzione alternativa. Stanca delle insinuazioni sulla sua igiene personale, la 24enne ha anche cambiato profumo più volte, mai suoi colleghi, tutti bianchi, hanno continuato a trattarla male. A decidere per la rescissione del suo contratto, stando a un responsabile dell'azienda, Vincent Gaines, sono stati i dirigenti della società, in seguito alle proteste e alle lamentele di tre clienti.

Diversa invece la versione dei fatti sostenuta dalla diretta interessata, che, dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento, ha deciso di fare causa per mobbing alla sua ex azienda e di chiedere un pesante risarcimento danni di un milione di dollari. Di un profumo la 24enne sicuramente si intende: di quello dei soldi.

Via TgCom

Salvo dopo un volo da 1000 metri

Un paracadutista italiano, il 53enne Luigi Petroni, è sopravvissuto a una caduta da quasi 1.000 metri di quota senza nemmeno un graffio. Il paracadute dell'uomo non si è aperto durante il lancio, eseguito a Medulino, in Croazia, e Petroni è precipitato su un campo arato di fresco, che ha attutito la caduta. Ricoverato in ospedale, è stato dimesso tra lo stupore dei medici.

Via TgCom

Palpata fugace, è solo ingiuria

Tre anni fa aveva palpeggiato una donna sulle scale di un palazzo milanese venendo in seguito condannato in primo grado a 9 mesi di reclusione per violenza sessuale. Ora un 25enne italiano ha visto la pena ridotta a una multa di 800 euro. La prima Corte d'appello di Milano ha infatti derubricato il reato da violenza sessuale a ingiuria per via della "fugacità" con cui è stato compiuto il gesto.

Per leggere la notizia completa vi lascio il link all'articolo del TgCom

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