Bello, no?
Mercoledì al via l'iter parlamentare con l'audizione in commissione Cultura
«Nessun bavaglio, i blogger stiano tranquilli»
Il sottosegretario Riccardo Franco Levi: le nuove norme sulla registrazione riguardano solo editori e giornali online
ROMA - Con l'audizione nella commissione Cultura della Camera del sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autore del testo, Ricardo Franco Levi, si apre mercoledì pomeriggio l'iter parlamentare del disegno di legge sull'editoria. Un ddl che ha fatto discutere, in particolare per l'intento di mettere delle limitazioni alla libertà di espressione di blog e siti individuali. Una circostanza, questa, che lo stesso Levi punta subito a smentire.
Il mondo dei blogger ha lanciato segnali di allarme…..
«La legge è una legge che intende regolare il mercato dell’editoria - spiega il sottosegretario in questa intervista rilasciata all'agenzia di stampa Agr (■ Ascolta l'audio)- e dunque si rivolge agli operatori del mercato dell’editoria, tutti quelli che professionalmente producono giornali, riviste, libri e dunque esclude, per definizione, i blog o i siti individuali che non sono oggetto della nostra legge. Questo è stato chiaro fin dall’inizio, visto che però c’è stata qualche preoccupazione in materia e c’è qualche margine di ambiguità possibile nella legge, io già fin da domani nel mio primo incontro con la Commissione proporrò un’aggiunta alla legge che chiarisca fino in fondo che in questa legge non ci si occupa dei blog».
Chi allora ha l'obbligo di registrazione nel Roc?
«Solo gli operatori professionali, quelli che svolgono come mestiere quello dell’attività editoriale. Il senso della legge per quanto riguarda Internet è quello di estendere ai giornali pubblicati su Internet le regole per i giornali pubblicati sulla carta stampata».
Quindi le preoccupazioni per chi ha un blog privato non esistono?
«Non esistono nella maniera piu’ assoluta. Possono stare non tra due ma tra dieci guanciali».
3 commenti:
bene!! grazie cri per il chiarimento!
:D:D
menomale ^_^ e pensare che ho addirittura preso su l'indirizzo di levi e gli ho scritto una mail pacatamente cattiva. devo dire però che in effetti la prima stesura del decreto l'ho letta ed era affettivamente ambigua. si saranno confusi
sergio
Si... ma fà un po' ridere che come scusa abbia usato il fatto che nn ha letto il testo della legge parola per parola... insomma, dovrebbe averla scritta, non solo letta... e poi vi sembra una scusa questa??
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