venerdì 28 settembre 2007

Shooting rooms

Torino, sì alla "stanza del buco"

E' destinata a sollevare polemiche la proposta del consiglio comunale di Torino di creare le "shooting room", le camere per consentire ai tossicodipendenti di bucarsi senza stare per strada. Subito il ministro della Salute Livia Turco si è detta favorevole alla proposta, giudicandola in linea con quanto avviene nel resto d'Europa e capace di ridurre il tasso di microcrimine in città. Decisamente contrario il centrodestra.

Il ministro si sente di "plaudire" alla proposta proveniente da Torino, che consentirebbe di "non lasciare ai margini le persone che non sono riuscite a uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Aumentando la legalità". Di diverso avviso sono gli esponenti del centrodestra torinese. Per Alleanza Nazionale quellla dei consiglieri della sinistra è un'idea "antiumana e criminale". Per la Lega Nord aprire le narcosale significherebbe "assistere al suicidio in diretta dei giovani". Per Forza italia il progetto è semplicemente "kamikaze".

Ma ad articolare un giudizio più complesso e duro è Andrea Muccioli, responsabile della comunità di San Patrignano. "Ci sono due modi di affrontare il problema della tossicodipendenza: le narcosale e il recupero integrale della persona. Quello proposto a Torino è un modo per convivere alla meno peggio con un dramma che non si vuole affrontare. Tanto meno risolvere", ha detto Muccioli che continua: "Il messaggio delle stanze del buco è chiaro: ti droghi da parecchio tempo, farti cambiare vita è troppo impegnativo, difficile, costoso, continua pure. Puoi morire, ma basta farlo lentamente, senza dare troppo fastidio e non sotto gli occhi imbarazzati della gente normale".

Via TgCom

3 commenti:

Marco ha detto...

Che triste... "normale".. cmq io sono a favore. Credo possa essere una buona cosa, non credo che tutte le anime vadano salvate (oltre al fatto che nn mi pare un incentivo dato che all'ingresso non ti fanno una lobotomia). L'ambiente quantomeno sarà controllato dicono che avranno la dose solo coloro che accettano di intraprendere un percorso di disintossicazione con psicologi etc... boh io proverei

Kino ha detto...

Condivido l'analisi di Muccioli, il responsabile della comunità di San Patrignano: l'istituzione di queste "sale" da sole non è deleterio quanto vuol far credere la destra probabilmente, ma se rimane isolato e non assistito da una campagna per il recupero dei tossicodipendenti è inutile.

cri ha detto...

Sarebbe come dire (e lo dicono...) che visto che nei consultori è possibile parlare e informarsi sull'aborto, allora i consultori favoriscono l'aborto. Se non ci fossero sarebbe peggio, o no?? Stesso discorso per le shooting room. La gente che ci va può trovare siringhe sterili, e personale sanitario in caso di malore. In più, ovviamente, assistenti sociali e di comunità.