L'intervento in una clinica privata costa 1.200 sterline Gb, sterilizzazione come anticoncezionale Ogni anno circa 40 mila donne si sottopongono all'occlusione delle tube di Falloppio. Il racconto di tre «mai mamme» al Daily Mail | |
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NIENTE BAMBOLE - «Fin da bambina sapevo che non avrei mai voluto figli – ha raccontato Charlie McCann, una single del Dorset che si è «regalata» l’intervento per i suoi trent’anni – perché non mi è mai piaciuto giocare con le bambole. Mi ricordo che avevo circa 7 anni e un giorno lo annunciai ai miei amichetti, dicendo che non mi sarei mai sposata e non avrei mai avuto figli. Crescendo, tutti mi dicevano "mai dire mai", ma io ero convinta e la prima volta che mi sono informata sulle procedure per la sterilizzazione avevo 21 anni. Peccato che il medico da cui andai mi rise in faccia, dicendomi che ero troppo giovane per decidere». Per legge, i dottori rifiutano di praticare la sterilizzazione alle donne al di sotto dei trent’anni o a chi non ha già un figlio, mentre andando privatamente non ci sono remore morali: basta pagare 1200 sterline (circa 1700 euro).
L'INTERVENTO - Ma Charlie, oggi 34enne, all’epoca non poteva permettersi un tale esborso, è così ha aspettato di spegnere la trentesima candelina prima di andare sotto i ferri, con il placet del servizio sanitario nazionale e della madre Frances. E pensare che cinque anni fa era stata la stessa ragazza ad assistere la sorella maggiore al momento del parto della secondogenita, tagliando addirittura il cordone ombelicale. «È stato bello assistere alla nascita di mia nipote – ha spiegato ancora Charlie – ma il mio istinto materno è rimasto a zero». L’intervento di chiusura delle tube di Falloppio dura in genere 45 minuti in anestesia generale: le tube vengono bloccate in modo che ovulo e spermatozoo non possano incontrarsi. Il «blocco» si può attuare ponendo fasce o clip sulle due condutture, legandole e tagliandole, o persino applicando della corrente elettrica per riscaldarle e bloccarle con cicatrici.
RIPRISTINO - Sebbene non completamente irreversibile, l’operazione di ripristino può essere molto costosa e problematica, oltre ad avere fra il 65 e il 95% di possibilità di riuscita. Ma Charlie non ha alcuna intenzione di tornare indietro: «Malgrado mi svegliassi piangendo per il dolore e abbia avuto crampi terribili per sei settimane, non ho mai rimpianto neanche per un minuto la mia scelta. Alcune mie amiche si sono sentite offese per la mia decisione, ma non mi considero una persona crudele solo perché la nostra società non può accettare che una donna decida di non avere figli. Se io non giudico chi li ha, perché gli altri dovrebbero giudicare me?». La pensa allo stesso modo Justine James, una ventottenne del Kent che sette anni fa si è fatta sterilizzare in una clinica privata. «Non mi sono mai piaciuti i bambini e non mi è mai piaciuto averli in giro, così perché non avrei dovuto farlo? All’epoca, il mio compagno mi appoggiò in pieno e noi abbiamo rotto solo diversi anni dopo, quando la relazione aveva ormai fatto il suo corso. Ho raccontato della mia operazione anche al mio attuale partner e l’ha accettata subito, anche perché nemmeno lui vuole figli. E pure i miei genitori, malgrado sia figlia unica, mi hanno sostenuto, perché la loro unica preoccupazione è che io sia felice e io lo sono davvero».
MONDO SOVRAPPOPOLATO - A differenza di Justine e come già per Charlie, anche Sarah McIntryre ha dovuto aspettare di scollinare i trenta prima di farsi chiudere le tube, perché non poteva permettersi di pagare l’intervento privatamente. Oggi, che di anni ne ha 33, la ragazza non potrebbe essere più soddisfatta della drastica soluzione, anche se la sua esperienza è stata molto diversa da quella delle altre due ragazze: «Quand’ero una stupida teenager rimasi incinta del mio ragazzo, ma non lo dissi a nessuno e al quinto mese ebbi un aborto che mi fece andare in travaglio. Fu un’esperienza traumatica che ha rafforzato la mia idea di non volerla mai più ripetere in futuro. Le mie due sorelle e mio fratello hanno tutti dei bambini, ma io sono arrivata alla conclusione che la maternità non faccia per me. E credo anche che ci siano motivazioni sociologiche nel fatto di non avere figli: perché far nascere bambini in questo mondo già sovrappopolato, quando stiamo facendo di tutto per rovinarlo? E perché dovrei esporre mio figlio al rischio della droga e delle armi?».
DISAPPROVAZIONE - I legittimi dubbi di Sarah sembrano però scandalizzare ancora l’opinione pubblica, come ha sottolineato Annily Campbell nel suo «Childfree and Sterilised» («Senza figli e sterilizzate»): «Malgrado le donne stiano prendendo sempre più coraggio e siano disposte ad ammettere di non volere figli, la società moderna è meno disponibile ad accettare la cosa. Avere o non avere dei figli dovrebbe essere una scelta paritetica, ma non è affatto così, perché nel primo caso si ha la benedizione incondizionata, mentre nel secondo si viene solamente disapprovati».
1 commento:
Onestamente sono favorevole.. forse perchè conosco storie di figli che forse non sarebbero dovuti nascere, nel senso che si capisce quando una donna non ha volgia di fare la madre.. l'unico che ci perde è il bambino. Certo, esistono mezzi anche meno drastici dolorosi etc..
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