venerdì 10 agosto 2007

Colpi di sole!

Sicuramente ve ne siete accorti, l'estate stà colpendo in modo imprevisto e trasversale i nostri politici: da una parte c'è il vicesindaco di Treviso Gentilini e la sua "pulizia etnica dei culattoni"; dall'altra l'affermazione del no global Caruso; secondo cui "gli assassini dei morti sul lavoro sarebbero Treu e Biagi". Il mondo politico tutto prende le distanze da queste dichiarazioni già a poche ore, ma sentirle mi rattrista ugualmente, perchè interpretabili come sintomo di malessere sociale.


<<Il termine "pulizia etnica" a Nordest è (purtroppo) ben conosciuto. Pulizia etnica fecero gli italiani in Friuli e Slovenia nell'ultima guerra, pulizia etnica fecero i fascisti nel campo di sterminio di San Sabba, pulizia etnica fecero gli slavi dopo la fine di tale guerra, pulizia etnica fecero croati, serbi, albanesi e bosniaci tra di loro. Qui dagli anni novanta si riversarono migliaia di scampati all'orrore che riempì sterminati chilometri di fosse comuni, che provocò innumerevoli stupri, che fece "scorrere il sangue a lavare le pietre dei villaggi", come recita il rapporto del tribunale dell'Aja. Quindi, se un veneto di mezz'età parla di pulizia etnica sa bene a cosa si riferisce, conosce l'orrore che un termine come quello richiama.
Eppure il vicesindaco di Treviso, quel Giancarlo Gentilini che aveva fatto togliere le panchine dai parchi perché "no ghe ndasse i negri", ha usato esattamente il termine "pulizia etnica dei culattoni" per chiarire cosa pensa di quanti, omo ed etero, si trovano lungo l'oscura via Ospedale per scambi di sesso mercenario.
Viene in mente la canzone di Giorgio Gaber "Le mani", quel voler a tutti i costi far credere chi si è e soprattutto chi non si è, quell'adolescenziale bisogno di dire che non si è un diverso, quella "stretta di mano virile e fascista che sta a dire: non sono un pederasta".
(...) Il problema però è aver invocato una pulizia etnica che il procuratore di Treviso, Antonio Fojadelli, si rifiuta di definire "istigazione all'odio razziale" limitandosi a etichettare l'ultima violenta frase dello sceriffo come "cattivo gusto". (...) Fino a dove uno stato di diritto è disposto a sopportare delle spallate, freddamente pensate e attuate, alla convivenza civile?>>

(L'articolo è preso dal sito Articolo 21, l'ho riportato quasi interamente per l'acceso taglio editoriale, che mi è parso necessario)

Un piccolo aggiornamento interessante, qui la risposta della comunità gay!







.«Tiziano Treu e Marco Biagi sono assassini». L'accusa choc arriva da Francesco Caruso: il deputato no global del Prc, parlando della morte sul lavoro di due giovani a Mugnano e Bolzano, afferma che «certe leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza». Immediate le reazioni, e la condanna pressoché unanime, dal mondo politico. Per il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, «le parole di Caruso sono assolutamente demenziali» (...) Anche per il Quirinale si tratta di un "indegno vaneggiamento", mentre Prodi telefona a Treu per esprimergli la sua solidarietà ed esprimere la sua ferma condanna alle frasi di Caruso.

(...) Passano poche ore e Caruso, ai microfoni di Sky Tg24, prova a rettificare: «Non credo che siano Treu e Biagi gli assassini. Credo che le loro leggi siano servite e siano state utilizzate da veri e propri assassini, cioè dai padroni e quei personaggi che gestiscono i cantieri e le imprese e attraverso le loro leggi hanno fatto il grimaldello per aumentare i profitti e diminuire la sicurezza». Più tardi Caruso ribadisce di non aver «mai accusato nessuno di essere un assassino», ma afferma che la «legge Biagi va abrogata per rispetto ai morti nei cantieri».

(L'articolo è riportato dal Corriere della Sera)



Ne approfitto, visto che stiamo in tema politico per sdrammatizzare o drammatizzare maggiormente con un video di Crozza per Ballarò: "Ma quanto ci costano i politici?"


1 commento:

cri ha detto...

Crozza for president