Ebbene sì, dopo un anno di intenso lavoro, le mie vacanze sono appena cominciate! Basta libri, basta politecnico... ora voglio solo cazzeggiare!
Rimanendo sull'onda (...mare! mare! mare!) del dolce far niente, girovagando sul web, ho trovato queste due notizie. Cosa ne pensate?
Fulmini e Ipod: una miscela esplosiva
Prima di andare a fare jogging, date un’occhiata alle previsioni del tempo: se è previsto un temporale, forse è meglio rimandare. Ma se proprio non potete rinunciare alla vostra corsetta giornaliera, lasciate a casa l’Ipod. È il consiglio spassionato del dottor Hefferman, un medico del Vancouver General Hospital (Canada) che ha visitato un paziente colpito da un fulmine mentre stava correndo con la musica nelle orecchie. L’uomo, un trentasettenne canadese, ha riportato ustioni su petto, collo e volto, sul percorso cioè tracciato dal filo dell’apparecchio. Non solo: la scarica di corrente ha provocato la rottura di entrambi i timpani e la frattura della mascella, a causa della violenta contrazione dei muscoli che normalmente segue la scossa. Il metallo dolce delle cuffie ha probabilmente funzionato da conduttore dell’energia, che si è propagata fino alla testa del poveretto. Hefferman ha poi precisato che la stessa cosa sarebbe potuta accadere anche con qualunque altro lettore mp3. Il fattaccio è avvenuto nel 2005, ma ancora oggi il paziente ha seri danni all’udito. Tra l'altro pare che lo sventurato non stesse ascoltando rock heavy metal, ma canzoni da suonare in chiesa.
Gli uccellini non cinguettano più come una volta…
Il cinguettio degli uccelli può variare nel tempo, proprio come le lingue parlate dagli uomini. Non soltanto: sembra che loro stessi se ne accorgano, riconoscendo queste variazioni. Un'etologa americana ha infatti confrontato cinguettii della stessa razza di passeri capobianco (Zonotrichia leucophrys), registrati in due epoche diverse, rispettivamente nel 1979 e nel. 2003, e si è accorta che differivano per alcuni piccoli particolari. Ha poi fatto ascoltare i due brani a un gruppo di 20 passerotti, maschi e femmine, e si è accorta che al variare del brano variavano anche le loro reazioni. Le femmine hanno gradito il motivo del 2003 e si sono lasciate andare a una serie di movenze tipiche dell’accoppiamento (per esempio alzare becco e coda). I maschi, invece hanno reagito in modo aggressivo, come di fronte a dei rivali intrusi nel loro territorio. I canti del 1979 non hanno invece sortito lo stesso risultato, come se le “orecchie” dei passeri non li riconoscessero: le femmine non sembravano interessate, mentre i maschi non hanno avuto la stessa reazione da “machi”.
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